martedì 11 settembre 2007

VIAGGI NELLA MENTE # 11


Una bella responsabilità quella che mi sono dovuto accollare un paio di giorni fa visitando per puro caso un pianeta di nome Otangab.Ero stato invitato dal principe Osotinav,unico erede del regno di Errat,l'unico stato del pianeta dato che quasi l'80% della sua superficie è bagnato dal mare.
Con la scusa di regalarmi una sua opera mi ha quasi obbligato a visitare una grande e al quanto movimentata città chiamata Ogoffa.Il motivo di così tanto concitato fervore,per non dire panico, era che in pochi giorni quel luogoo sarebbe stato sommerso dal mare.Quindi non mi sentivo cosi tanto allegro a dover sostare in quel posticino.
Ero persino in compagnia del Cancelliere e Governatore della città ,un certo Otudnev,che voleva a tutti i costi un suo ritratto con la costa e la sua cittadina come sfondo.Un ricordo che solo un rinomato pittore come me poteva realizzare;queste le sue parole.Io invece me la stavo facendo sotto.Metti che il maremoto si sarebbe fatto vedere prima del previsto.Io non so manco nuotare.
Un'intera giornata per un solo quadro:Lo voleva dettagliato, il Cancelliere,manco fossi un pittore fiammingo,dato che voleva si notasse bene la sua nuova divisa.
Il suo sguardo era sereno,non gli importava niente se la sua città' sarebbe scomparsa nel nulla e i suoi abitanti senza più una casa.No lui aveva già un altro incarico di governatore in un altra città'.Per la serie ognuno pensi alla pancia sua.Il principe Osotinav per i miei servigi volle che fossi il suo pittore di corte fin quando non avessi ultimato un altro quadro da dedicare alla povera città di Ogoffa.Mi disse che anche lui era un artista anche se aveva iniziato da poco.Adorava le sculture funerarie,soprattuto le antiche maschere da cerimonia.Volle regalarmene una a patto che lo ritraessi insieme ad essa.Io acconsentii dopo essermi toccato e fatto i dovuti scongiuri.La maschera funeraria aveva un nome che era tutto un programma"Aut -iccatrom" che tradotto significa che stai andandotene presto.
Ma che bell'augurio, sti pezzi di...Otangabiani.
Il quadro che feci per quella città dall'infausto destino lo volli fare in bianco e nero in stile acquerellato;anche per fare più in fretta ed andarmene presto da quella zona.Per precauzione avevo persino il salvagente ed una navicella con provetto pilota ad attendermi all'entrata del molo dove mi ero messo con il cavalletto.
Ora per fortuna sono all'asciutto e con un cimelio schifoso in più appeso per casa.
Bye-bye!





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